Con uno schema di decreto approvato ieri, il Governo ha esteso l’appliazione della responsabilità amministrativa degli enti (D.lgs 231/01) anche agli illeciti commessi in violazione delle norme a protezione dell’ambiente. Il testo ora passa all’esame del Parlamento.
Sono introdotti per la parte Penale i seguenti reati:
_ danneggiamento di habitat all’interno di un sito protetto
_ uccisione o possesso di specie vegetali o animali protette.
In generale i reati addebitati alle persone giuridiche si rifa al modello dei reati societari.
Il sistema sanzionatorio rimane strutturato in quote (l’importo di una quota varia da 258 a 1.549 euro) e sono distinti tre gruppi di reati:
1) sanzione pecuniaria fino a 250 quote per i reati sanzionati con l’ammenda o con la pena dell’arresto fino a 1 anno oppure fino all’arresto fino a due anni alternativa alla pena pecuniaria:
2) sanzione pecuniaria da 150 a 250 quote per i reati sanzionati con la reclusione fino a 2 anni o con la pena all’arresto dino a due anni:
3) sanzione pecuniaria da 200 a 300 quote per i reati sanzionati con la reclusione fino a tre anni o con la pena dell’arresto fino a tre anni.
Nei casi più gravi si può giungere all’applicazione di misure interdittive che possono andare sino al blocco delle attività e alla sospensione delle licenze o autorizzazioni: la durata della misura non potrà essere superiore a 6 mesi.
Pesanti sanzioni per le aziende che infragono in maniera continua le norme sul traffico dei rifiuti; in questo caso la sanzione è l’interdizione definitiva.