Expo e multe per la sicurezza del lavoro

Dal 2011 a oggi sono stati 111 gli operai che si sono feriti, fra cui sei con prognosi superiore ai 40 giorni. Il più grave è un cuoco che a marzo ha perso quattro dita in un tritacarne.

Operai senza casco protettivo, gru usate per spostare i lavoratori da un ponteggio all’altro, “assi volanti” senza parapetto. Sono 426 le segnalazioni trasmesse dalla Asl alla Procura di Milano per il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza nei cantieri di Expo. E dal 2011 a oggi sono stati 111 gli operai che si sono feriti, fra cui sei con prognosi superiore ai 40 giorni. Il più grave è un cuoco che a marzo ha perso quattro dita in un tritacarne nella cucina della mensa per i dipendenti.

Dal 2011 a oggi sono state 31 le bonifiche scattate dopo il ritrovamento di amianto. Come tettoie, manufatti ritrovati nel terreno o pietrisco. Casi che hanno comportato ogni volta il blocco delle operazioni di costruzioni per procedere allo smaltimento del materiale tossico. Complessivamente le imprese ispezionate sono state 513 nel corso di 528 interventi degli operatori sanitari, affiancati da ispettori del lavoro e agenti della polizia locale. Un’enorme mole di lavoro che Susanna Cantoni, direttore del dipartimento prevenzione della Asl di Milano, illustrerà in consiglio comunale martedì prossimo.

“Ci sono stati molti controlli, con un confronto continuo con le imprese, la committenza e i responsabili della sicurezza – dice Cantoni – Abbiamo riscontrato problemi, che sono quelli legati soprattutto alle attività edilizie. Il coordinatore generale della sicurezza è entrato in campo solo l’anno scorso. L’impressione è che soprattutto per i Paesi stranieri durante la fase di costruzione dei padiglioni sia passato il messaggio della “extraterritorialità”. Ovvero, che non dovessero agire in base ai criteri previsti dalla legislazione italiana ma potessero usare altre regole”. Nei 426 casi in cui gli ispettori hanno riscontrato violazioni penalmente rilevanti delle norme sulla sicurezza, la Asl ha trasmesso la segnalazione in Procura.

Il procuratore aggiunto Nunzia Gatto, a capo del VI dipartimento, ha per questo schierato tutti i suoi sostituti nei controlli nei cantieri per Expo. “In tutti i casi le aziende sanzionate hanno deciso di pagare la multa e adeguarsi alle previsioni di legge – dice Cantoni – evitando così l’apertura del procedimento penale”. La metà del totale delle denunce, 213, sono relative a carenze nell’organizzazione del lavoro. Per la mancanza dei piani di sicurezza o di emergenza obbligatori durante le attività di un cantiere.

Sono 121 i casi in cui si è riscontrato il rischio di caduta (o l’effettivo crollo) di carichi sospesi, mentre in 67 casi sono state ritenute carenti le attrezzature di sicurezza, con l’uso di piattaforme elevabili non idonee o di bracci di gru che operavano sopra gli spazi in cui, nello stesso momento, stavano lavorando gli operai. Ventiquattro le sanzioni che gli ispettori dell’Asl hanno elevato a causa di problemi sulla viabilità. Come nel caso di camion (secondo le stime, ogni giorno dal sito Expo ne entreranno e usciranno 950) che ingombrano le uscite di sicurezza, che devono essere lasciate libere.

A riprova di come la fretta nell’effettuare i lavori sia andata a discapito della sicurezza, basta un dato. Dal 1 marzo 2011 al 31 dicembre 2014 gli infortuni sono stati 93: in media uno ogni 14,8 giorni. Dal 1 gennaio a ieri, con l’avvicinarsi dell’evento, gli infortuni sono stati 18, con una media di un incidente ogni sei giorni. La frequenza degli incidenti in rapporto al numero totale degli operai impiegati è comunque risultata essere di appena un terzo rispetto a quella riscontrata nei cantieri per le Olimpiadi invernali a Torino del 2006.

Se le attività ispettive per la sicurezza hanno portato a denunce e sanzioni, è sorprendente come la polizia locale non abbia invece riscontrato nemmeno un caso di lavoro nero. “Dall’inizio del 2014 a oggi abbiamo controllato circa 4.500 lavoratori nella futura area di Expo – comunicano dal comando di piazza Beccaria – impiegando in totale di 2.566 agenti per un totale 1.122 pattuglie. In nessun caso abbiamo sanzionato l’impresa per irregolarità nei contratti di lavoro”. Tutti i lavoratori stranieri sarebbero risultati essere in regola anche per quanto riguarda i permessi di soggiorno.

Fonte: milano.repubblica.it

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