KIT ODV gestisci rapidamente e in maniera completa l’attività
dell’organismo di vigilanza
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Il Modello organizzativo deve prevedere una procedura di gestione e attuazione dei flussi informativi, con lo scopo di regolare le modalità di gestione e veicolazione delle informazioni
L’obiettivo dell’attività di reporting è quella di consentire all’odv di essere venire informato relativamente a fatti che potrebbero determinare una responsabilità dell’azienda/ente ai sensi del d.lgs. 231/2001.
Quali informazioni devono essere contenute nei report inviati all’ODV?
– Ogni fatto o notizia relativa ad eventi che potrebbero determinare la responsabilità dell’ente ai sensi del d.lgs. 231/2001;
– L’avvio di procedimento giudiziario a carico di dirigenti o di dipendenti ai quali sono stati contestati reati ai sensi del d.lgs. 231/2001;
– Eventuali violazioni del Modello organizzativo o del Codice etico;
– Decisioni che possono modificare l’assetto societario.
I soggetti aziendali che hanno funzioni di controllo devono periodicamente (meglio ogni trimestre) provvedere a informare l’ODV e:
_ dichiarare il livello di attuazione del modello;
_ evidenziare le eventuali criticità nei processi, nonché le inadempienze normative;
_ dichiarare eventuali modifiche nei processi e nelle procedure.
Per quanto concerne i flussi informativi che dall’ODV sono inviati al vertice societario, in genere si adottano tre tipologie di report:
- report continuativi, in forma scritta, inviati all’Amministratore delegato che, a sua volta, informa il Consiglio di Amministrazione (CdA)
- report su base periodica al CdA
- report immediato al CdA nel caso di comunicazione di:
- ogni problematica rilevante sorta nello svolgimento dell’attività;
- comportamenti non in linea con le procedure aziendali;
- necessità di un aggiornamento del modello.
In entrambe le tipologie di flussi informativi, risulta necessario conservare traccia dell’attività svolta.